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Bio

  

 

Altobelli 290 webDemostene Altobelli, detto Demos, nacque a Bologna il 13 gennaio 1890, figlio di Abdon e di Argentina Altobelli (1866-1942), una delle più prestigiose figure del sindacalismo italiano. Tra i primi a comprendere i problemi economici e sociali dei lavoratori agricoli, fu anche convinta sostenitrice dell’emancipazione femminile e tra i fondatori della prima organizzazione sindacale agricola (Federterra) e della Cassa Nazionale Assicurazioni Sociali (l’INPS).

Demos conseguì la laurea in giurisprudenza e fin da giovanissimo si dedicò anch’egli all’attività politica, militando nelle organizzazioni socialiste. Collaborò alla “Critica Sociale” e fu corrispondente da Bologna per l’“Avanti!”.

Aderente alla frazione intransigente del PSI, e membro del Comitato federale del Partito, nel 1914, alla vigilia delle amministrative, si dichiarò per l’«intransigenza assoluta» e la presentazione di una lista di maggioranza o di minoranza: il suo ordine del giorno, messo in votazione al termine del Congresso provinciale socialista, prevalse con 978 voti contro 486 dell’o.d.g Zanardi (Giulio).

Fu eletto consigliere comunale a Bologna ed entrò nella Giunta presieduta da Francesco Zanardi, primo sindaco socialista di Bologna (1914-1920), quale assessore alla Polizia Urbana. Fu pure eletto al Consiglio provinciale, nel collegio di Budrio.

Come i suoi colleghi di Giunta, annetteva una grande importanza alla conquista del Comune, tanto da scrivere sull’“Avanti!”:

«E battaglia veramente è questa che ha in sé l’intima significazione politica e di classe: perché proprio qui conquistare il Comune al PSI significa soprattutto spezzare una vecchia consuetudine che faceva la sua politica per gli appaltatori, per gli agrari, per i pretoriani, per le clientele, facendo del Comune e delle Opere Pie, degli impieghi pubblici o dei milioni della beneficienza, le armi più possenti del capitalismo contro il diritto proletario».

Dovette ben presto abbandonare l’attività di amministratore per andare militare, nel 1916.

Fece in tempo tuttavia ad approntare un progetto per l’Ispettorato del Lavoro, che avrebbe dovuto essere una sezione dell’Assessorato alla Polizia Urbana. L’Ispettorato aveva il compito di raccogliere notizie sulle agitazioni e le vertenze operaie e di vigilare sull’osservanza delle leggi sociali riguardanti il lavoro notturno, il lavoro delle donne e dei fanciulli e gli infortuni sul lavoro. Il progetto Altobelli fu approvato dal Consiglio comunale il 27 maggio 1915.

La sera del 26 febbraio 1915, insieme ai colleghi Tosi Bellucci e Scota, stava uscendo dal caffè San Pietro, quando fu aggredito da un gruppo di studenti reduci da una manifestazione interventista. Gli aggressori gridavano:

«Siete gli austriaci d’Italia! Siete i legittimi rappresentanti della teppa! Vergogna! Degni figli di Molinella!» (con riferimento al comune amministrato da Giuseppe Massarenti).

All’avvento del fascismo venne perseguitato e nel 1925 gli fu revocato l’abbonamento ferroviario, con la motivazione che, potendo spostarsi, avrebbe potuto fare propaganda politica.

Nel 1934 fu classificato «pericoloso sovversivo da sorvegliare».

Morì prematuramente, dopo una lunga malattia, il 6 maggio 1941.

Filippo Simili

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