scritta testa

scritta bot

Bio

  

 

tosi bellucci 290 webLuca Antonio Tosi Bellucci nacque a Modena il 15 giugno 1883.

Di nobile e ricca famiglia del Vignolese, iniziò gli studi sotto l’affettuosa guida del padre, un uomo dottissimo e fervente democratico.

Laureatosi in giurisprudenza, diventò in pochissimo tempo libero docente di diritto internazionale all’Università di Torino e acquistò fama con varie importanti pubblicazioni. Nel 1911 passò libero docente nella stessa disciplina all’Università di Bologna.

«Tonino Tosi Bellucci», scrisse “La Squilla”, «demoliva la concezione umanitaria e idealistica del vecchio diritto internazionale e dalla inesorabile legge del determinismo economico e dalla lotta di classe traeva le norme per determinare i rapporti fra popolo e popolo».

Nel 1912 fece la sua apparizione nei circoli socialisti e sovversivi della città, «e infervorato dalle nuove idee, si propose di entrare nella vita pubblica per diffonderle, sostenerle ed iniziarne gradatamente l’attuazione» (“Il Giornale del Mattino”).

Si iscrisse quindi al PSI, aderendo alla frazione riformista del Partito. Nel 1913 fu candidato nel collegio di Sassuolo contro il sottosegretario di Stato on. Antonio Vicini. In qualità di avvocato, assunse la difesa legale dei ferrovieri implicati nella “Settimana Rossa”.

Nel 1914, all’indomani delle elezioni amministrative di Bologna, entrò in Giunta comunale come assessore alle finanze (Dazio e Tasse), nonché presidente dell’Opera Pia dei Vergognosi, il più importante istituto di beneficienza della città. Fu anche consigliere provinciale.

Nel maggio 1915 pubblicò un articolo sull’“Avanti!”, «La nostra neutralità», esprimendo i suoi convincimenti pacifisti.

Fu chiamato alle armi. Sottotenente di artiglieria da fortezza, morì per ferite sul campo il 7 luglio 1916, mentre tentava di disinnescare un proiettile austriaco da 305. Aveva appena compiuto 33 anni. Ammogliato, lasciava un’orfana.

Durante la commemorazione in Consiglio comunale, intervennero il sindaco Francesco Zanardi, gli assessori Nino Bixio Scota e Giorgio Levi, e l’on. Genunzio Bentini, deputato socialista di Castelmaggiore. Per onorare la memoria del collega scomparso, la Giunta comunale pubblicò il seguente manifesto:

«Antonio Tosi Bellucci è caduto tragicamente là dove tante giovani vite si spengono. L’animo nostro trema ancora all’annuncio ed è stretto dall’asprezza del dolore. Il compagno, l’amico, il collaboratore prezioso, l’uomo che mai ha negato il robusto pensiero e la parola impetuosa alla difesa degli umili, pronto a dare se stesso a tutte le cause nobili e sante, non è più. Intorno alla sua memoria, dolce e senza ire, si stringano le nostre bandiere; il nero velo, che tanto spesso ora ad esse si annoda, dica il lutto nostro, e la viva fiamma riaffermi ancora che in noi mai si spegneranno quelle umane idealità in cui sempre credette il generoso compagno nostro».

Filippo Simili

ritorna a "Zanardi e i suoi"

StampaEmail